Copyright e copyleft – le differenze-

Con il primo termine si intende che tutti i diritti sono riservati, quindi quello che sostanzialmente impone la SIAE in Italia è che qualsiasi utilizzo di una canzone va comprato e i compensi per musica d’ambiente, quindi radio, supermercati, fiere ecc..andranno suddivisi tra autore,compositore, editore e una quota anche per loro. Peccato che funziona solo per chi al momento va forte nelle classifiche di vendita dei cd. Quindi un novizio iscritto in SIAE paga (promozioni escluse)  e solo se fa qualche concerto, compilando il borderò, riesce a riprendersi qualche soldo. In sostanza a livello pratico, per i big della musica, ha senso, ma per chi ha intrapreso la carriera ora? Come può far girare la sua musica in internet se tutti i diritti sono riservati? Chi è disposto a pagare dei diritti ad un perfetto sconosciuto? Come può permettere il free download in maniera legale? Come può permettere il fileshering senza limiti? Con il Copyleft! Mi spiego: Il copyleft è un termine provocatorio nei confronti del copyright ma sostanzialmente significa che alcuni diritti sulla mia musica te li concedo. Esempio: pubblico una canzone in internet e non sono iscritto in SIAE, allora posso divulgare il mio brano con una licenza copyleft come Creative Commons, GNU, GPL o Copyzero, in questa maniera all’ascoltatore verranno ceduti dei diritti come quello di condividere il brano senza cadere nell’illegalità e questo permette la diffusione dello stesso, anche se senza proventi per il momento, si guadagna sulla visibilità e gli utenti sono invogliati a scaricare e condividere. Questo è solo un esempio perchè ci sono diverse licenze con caratteristiche diverse. Attenzione, la licenza permette solo le condizioni di utilizzo, non protegge l’opera, l’opera andrà protetta con altri mezzi che vedremo in altro momento.

Prossimo articolo in questa categoria:

Copyright e Copyleft -ottenere la paternità dell’opera spendendo il minimo-

to be continued..