Il contest a pagamento

Siamo tutti spinti a partecipare a concorsi per band emergenti, per avere un pò di visibilità in più e poi se vinciamo, ci prendiamo il bottino felici e contenti. La maggior parte dei concorsi a pagamento ha un solo fine: promuovere la loro manifestazione per far soldi, usando i poveri musicisti che dovranno anche pagare per accedervi e portare i loro amici per farsi votare o per riempire il locale. E’ una ottima tattica questa, perchè agli occhi del musicista passa solo il fatto che paga per giocarsi la possibilità di vincere quel determinato contest e se ci pensate bene, conviene a tutti organizzare un evento per promuovere piatti tipici locali o villaggi turistici o expo o altro, inserendo all’interno di esso un contest per band. Il musicista  emergente non guadagnerà in questo caso nemmeno quel pò di notorietà che si aspettava in quanto il pubblico presente in questi eventi è lì per altro e la musica è  un contorno. Per logica di buoni intenti, uno non paga per suonare ma viene pagato per suonare. Sicuramente da prediligere sono i concorsi gratuiti, dove anche se c’è un fine promozionale verso qualcos’altro che non sia la musica, almeno non è costato nulla e forse c’è anche un rimborso per aver suonato. Di concorsi seri ce ne sono molti in Italia, basta cercare un pò e leggere attentamente il regolamento, in fondo quello che serve al musicista non è suonare davanti ai parenti e amici, ma è suonare davanti a persone sempre diverse, per cui un contest serio non può far pagare l’ingresso al pubblico o l’iscrizione al gruppo, o far diventare giuria il pubblico (fatto di amici) perchè chiaramente il messaggio è legato al lucro, non al talento e tanto meno, ripeto,  loro vi metteranno in condizione di esibirvi davanti a persone nuove, quindi nessuna promozione per l’artista. Alla fine della fiera, voi avete pagato, i vostri amici hanno pagato, avete suonato e avete il video della serata come ricordo. Vorrei spezzare una lancia a favore dei contest a pagamento, infatti ce ne sono anche di seri, bisogna valutare bene cosa offrono, quanta visibilità promettono e come sono organizzati.

2 thoughts on “Il contest a pagamento

  • Ottobre 16, 2012 alle 11:00 am
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    Ciao sono Daniele, musicista ed organizzatore di eventi e concorsi musciali. Non sono del tutto d’accordo con te e ti dò le mie motivazioni.

    Ho partecipato a concorsi con la mia band….è vero che molti pensano solo a tirare su soldi….ma proprio per questo me ne sono creato uno mio (dove naturalmente io non vi partecipo) perchè son stanco di tutti questi furbetti.

    Il mio concorso è a pagamento! Ma per forza altrimenti non potrei mettere in palio dei bei premi, come ad esempio videoclip, mini tour, contratto di ufficio stampa e booking.tutte cose che io pago e per forza devo “dividere” tra i partecipanti.

    La questione giuria è semplice, si prende una giuria di tecnici che giudica e tu puoi suonare davanti a 2 persone come a 300, il voto è del giurato. In più ho messo anche la giuria popolare, ma solo per prendere due/tre band come ripescate e basta, chi passa il turno lo decidono i giudici come giusto che sia.

    Nella prima edizione del concorso i primi tre classificati sono di Asti (Ribbon Ink), Pescara (Profunk) ed Agrigento (Globuli Rotti) e sono venuti a spese loro a Pesaro per il concorso. Ed io non sono qui per prendere in giro nessuno… i Ribbon Ink hanno vinto un videoclip, oltre a tante altre cose…direi di ottimo livello… potete vederlo qui http://www.ribbonink.eu

    Quindi non è vero che tutti i concorsi a pagamento sono ideati per il lucro e basta! Tutto qui.

    Ciao
    Daniele

    • Ottobre 16, 2012 alle 1:32 pm
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      Ciao Daniele, ti rispondo con l’ultima frase presa dall’articolo in questine:
      “Vorrei spezzare una lancia a favore dei contest a pagamento, infatti ce ne sono anche di seri, bisogna valutare bene cosa offrono, quanta visibilità promettono e come sono organizzati”.
      Come vedi l’avevo già scritto che non tutti i contest a pagamento sono inutili per i musicisti e forse il tuo è tra quelli che hanno un fine giusto.

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